Sara Battaglia And The Fringe
martedì 9 agosto 2011 
Glamour Italy published a brief article with Sara Battaglia, an accomplished designer and sister of Giovanna, in a special supplement on fashion trends for the March issue. Francesca Berti found it especially interesting and was kind enough to translate a portion of the article from Italian to English and share her views on Sara's work with all of us. Francesca typically translates the writing of others for the site and I am proud to present her debut as an author here today, I hope you will enjoy her words as well. Grazie mille, Francesca, molto bene!
Sara Battaglia e le borse con le frange
By Francesca Berti
‹‹Papà, ho deciso cosa voglio fare da grande. Voglio essere Salvador Dalì››. Questo è quello che Sara Battaglia disse al padre all’età di sei anni dopo una discussione riguardante Diario di un genio, l’autobiografia del più famoso artista surrealista dei nostri tempi. Proprio come i baffi all’insù furono l’elemento caratterizzante del volto di Dalì, anche le creazioni di Sara hanno il proprio segno inconfondibile: le frange.
Sara è cresciuta in una famiglia di artisti; madre scultrice, fratello gallerista, fratello minore aiuto stilista e sorella redattrice moda, la ormai famosissima Giovanna Battaglia. Non c’è dunque da sorprendersi che Sara abbia intrapreso una carriera artistica. Fin da bambina si divertiva a cucire abiti per le sue barbie ed organizzare sfilate di moda con la sorella utilizzando gli scampoli di tessuto della madre. E fu proprio grazie a questi scampoli che a soli sei anni realizzò la sua prima borsa.
Dopo aver frequentato la scuola d’arte, iniziò immediatamente a lavorare per Corto Moltedo, un’azienda che si occupa di accessori moda, nella quale imparò a gestire i fornitori e a lavorare sui carta modelli. Dopo cinque anni di lavoro Sara era pronta per iniziare la propria carriera, sapeva tutto quello che era necessario per creare il proprio marchio con il suo nome.
Per creare le sue borse Sara prende ispirazione da tutto ciò che attira la sua attenzione; libri, foto di viaggi, vintage o dalla musica, specialmente quella elettronica, la sua preferita. Il mensile Glamour ha consultato Sara per dare alle sue lettrici consigli sui “must have” di stagione. Proprio come quello dai cui prende ispirazione, le scelte fatte da Sara assomigliano a un viaggio intorno al mondo; prima tappa in Brasile, interpretato dal cappello in cotone a tesa larga di Prada, suggestioni coloniali per la Kelly di Hermès in midollino e cuoio e le zeppe in pelle e corda di Castillo. Fermata ad Oriente con il ventaglio Monogram di Louis Vuitton e la valigia rosso lacca di T. Anthony. Infine, ritmi tribali per il bustier di Sergio Rossi e la creazione onirica di Delfina Delettrez.
Le sue bambine, questo è il nome con cui chiama le sue borse nel suo blog sarafashionworld, sono classiche e raffinate, rigorosamente fatte a mano, ma allo stesso tempo hanno un appeal contemporaneo dato da una cascata di maxi frange di pelle nelle sfumature più svariate, spesso anche multicolor. In diverse forme e misure, le borse si sposano perfettamente sia a un look più formale che a uno più fashion. Le frange sono dunque il segno distintivo che ha immediatamente permesso alle borse di diventare delle vere e proprie It-bag, tanto da essere state subito copiate. Le borse più celebri sono la Acheora, l’Acheora evening, l’Acheora shoulder e l’Acheora clutch.
Inizialmente le borse sono state notate dal mondo degli addetti ai lavori proprio perché avvistate spesso al braccio della sorella Giovanna. Hanno anche attirato l’attenzione dei fashion blogger del calibro di The Sartorialist e Jak & Jil che non hanno esitato ad immortalarle. Ora le sue borse sono amate anche dalla top model italiana Bianca Balti che nell’intervista di Glamour annovera Sara tra i suoi stilisti outsider preferiti. Vendute prima on-line, poi in un numero ristretto di boutique, queste borse di lusso sono state anche esposte nel negozio “Spiga 2” di Dolce & Gabbana a Milano, il quale offre uno spazio espositivo che ospita le creazioni di giovani stilisti emergenti.
Il momento in cui Sara capì di aver raggiunto il successo fu quando in un ristorante qualcuno le chiese <<Ma questa è una Sara Battaglia?>>, riconoscendo la borsa ma non lei. Un particolare che le fece molto piacere. Difatti tutti le chiedono della “borsa con le frange” e come lei stessa ammette è incredibile che un particolare caratteristico come questo possa funzionare. Sara è anche una modella, ha infatti posato per il catalogo delle sue borse travestendosi per gioco da Marilyn Monroe e Uma Thurman nel film Pulp Fiction.
Dopo il successo delle prime linee, questa ragazza tuttofare continua il suo percorso di stilista presentando il catalogo della collezione autunno/inverno 2011-12 che prende ispirazione dalla regina Teodolinda, regina del popolo Longobardo. In questa nuova collezione vi sono dunque forti riferimenti al periodo medievale con l’utilizzo di particolari metallici come croci, anelli e catene inserite nelle borse.
Possiamo quindi dire che questa giovane, brillante e poliedrica stilista è stata in grado, stagione dopo stagione e catalogo dopo catalogo, di raccontarsi e di esprimersi attraverso le sue borse e di creare, proprio come il suo mito d’infanzia, la propria autobiografia con i suoi, non diari ma, Cataloghi di un genio!
Sara Battaglia and the bags with fringe
"Daddy, I know what I want to do when I grow up. I want to be Salvador Dali." This is what Sara Battaglia said to her father when she was six years old while discussing Diary of a Genius, the autobiography of the most famous surrealist artist of our times. Just like the upwards mustache was the characterizing element of Dali’s face, Sara’s creations also have their unmistakable sign: the fringe.
Sara grew up surrounded by her arty family: her mother the sculptor, her brother the art dealer, her younger brother the prop stylist, and her sister the fashion editor, the very famous Giovanna Battaglia. It is no surprise that she has undertaken an artistic career. Since Sara was a child, she has enjoyed sewing clothes for her Barbie and organizing fashion shows with her sister utilizing her mother’s pieces of fabric. It was thanks to these pieces of fabric that she created her first bag at six years old.
After attending art school she immediately went to work for Corto Moltedo, an accessories fashion house, where she learned how to manage suppliers and worked on patterns. After five years Sara was ready to start her career, she had all she needed to know to invent her own brand with her name.
To create her bags, Sara takes inspiration from everything that captures her attention: books, travel photos, vintage, music, especially electronic, her favorite. Glamour consulted Sara for tips for readers about the “must haves” of this season. As just the thing from which she takes inspiration, her choices appear like a journey around the world; first stop in Brazil interpreted by a Prada wide-brimmed cotton hat, colonial suggestions for the Kelly bag in wicker and hide from Hermés and wedges in cord and pelt by Castillo. Stop in the Orient for the Louis Vuitton fan and the red lacquer suitcase by T. Anthony. Finally, tribal rhythms are referenced with the Sergio Rossi bustier and the oneiric creation of Delfina Delettrez.
"Her babies," as Sara refers to her bags on her blog sarafashionworld, are classic and refined, rigorously handmade, but with a contemporary appeal due to the cascade of big leather fringes in various shades, often also multicolored. In different shapes and sizes, the bags marry perfectly with a formal but also with a fashion look. Fringes are the distinctive sign that has propelled the bags to become It bags and also to be copied immediately. Her most famous bags are called Acheora, Acheora evening, Acheora shoulder, and Acheora clutch.
Initially the bags were noted by the insiders of the fashion world just because they were spotted on the arm of her sister, Giovanna. The bags have been noted also by famous big shot fashion bloggers The Sartorialist and Jak & Jil who did not hesitate to immortalize them. Now her bags are loved also by the famous Italian top model Bianca Balti, who counts Sara as one of her favorites stylists in Glamour. Sold previously online and then in a small number of boutiques, these luxury bags were also exposed in “La Spiga,” the shop of Dolce & Gabbana in Milan, which has a showroom area that offers hospitality to the creations of emergent young stylists.
The moment in which Sara understood that she had become famous was when someone in a restaurant asked her "Is this a Sara Battaglia?" recognizing the bag but not its creator, a particular in which she took a lot of pleasure. In fact people are always asking for the “bag with fringes” and she admits it is incredible that a specific feature like this works well. Sara is also a model, she has posed for the catalog of her bags disguised as Marilyn Monroe and Uma Thurman in Pulp Fiction.
After the success of her latest lines, this handy girl continues on her way as a stylist, presenting the catalog for her Fall/Winter 2011/2012 collection that takes inspiration from Teodolinda, queen of the Longobardi people. In this new collection there are strong Medieval references with metallic accents like crosses, rings, and chains inserted in the bags.
We could say that this young, brilliant, and polyhedrical stylist has managed, season after season and catalog after catalog, to express herself through her bags, creating, like her myth of childhood, her autobiography — not diaries but Catalogs of a Genius!
Sara Battaglia images © 2011 Sara Battaglia and © 2011 Condé Nast. All Rights Reserved.
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